
La sensazione di “gambe pesanti” è un sintomo di cui spesso si lamentano le donne, infatti il sesso femminile è più colpito per ragioni di tipo ormonale.
Questo fastidio si manifesta prevalentemente in primavera e nella stagione estiva, ma è pur vero che ci sono numerosi casi in cui la pesantezza degli arti inferiori è presente anche in periodi dell’anno più freddi.
Sono più colpite le donne obese o in soprappeso e quelle che fanno vita sedentaria o che nell’arco della giornata mantengono troppo a lungo la posizione eretta o seduta.
Spesso è presente anche un evidente gonfiore che può essere localizzato solo alle caviglie o in altri distretti (dorso del piede, polpacci, ginocchia, cosce), altre volte non è evidente alcun gonfiore (stadio iniziale di edema non visibile clinicamente).
Può succedere che la pesantezza degli arti inferiori si presenti solo nella fase premestruale e spesso non è concomitante una insufficienza venosa.
Ma qual è la causa di questo fastidioso sintomo?
A parte i casi in cui le gambe risultano pesanti e stanche per un effettivo affaticamento muscolare, la causa principale della sensazione di pesantezza è l’edema cioè l’accumulo di linfa nei tessuti che si trovano sopra la fascia muscolare (da molti definito “ritenzione idrica”).
Nel nostro organismo ci sono due sistemi circolatori:
- uno deputato alla circolazione del sangue, chiamato Sistema Artero-Venoso
- l’altro deputato al trasporto della linfa (liquido formato da acqua e proteine), detto Sistema Linfatico.
Diverse sono le patologie caratterizzate dall’edema , dai quadri più semplici, che riguardano le fasi iniziali dell’insufficienza linfatica primaria in cui l’accumulo dei liquidi nel tessuto interstiziale può non essere evidente e la gamba non risulta di fatto più grossa (ma la paziente avverte già il fastidio e magari nelle ore serali inizia ad osservare un leggero gonfiore), alle varie forme di lipolinfedema (le cosiddette patologie cellulitiche), alle diverse sindromi dismetaboliche che implicano disordini di tipo ormonale, fino alle patologie cardiache e vascolari.
Per questo possiamo distinguere almeno quattro tipi di edema:
- Sistemico
- Venoso
- Interstiziale
- Linfatico
CONSIGLI GENERALI
- Camminare abitualmente e svolgere una regolare attività fisica.
- Sedersi in modo corretto: schiena leggermente reclinata all’indietro e gambe non accavallate.
- Sollevare i piedi del letto di circa 20 cm.
- Mantenere il normopeso con un’alimentazione equilibrata e povera di sodio e conservare la corretta funzionalità dell’alvo.
- Evitare i vestiti troppo stretti e aderenti ed usare scarpe comode con tacco tra i 3 ed i 5 cm.
- Usare acqua a temperatura non superiore ai 37 °C durante il bagno o la doccia.
- Evitare di tenere le gambe troppo vicine a fonti di calore (stufe o caminetti).
- Fare lunghe camminate nell’acqua o nuotare evitando prolungate esposizioni al sole.
TERAPIE
Per un corretto inquadramento clinico-terapeutico è necessario rivolgersi al medico specialista che potrà eseguire un attento esame clinico e richiedere tutti gli esami di laboratorio (assetto glicemico e lipidico, funzione epatica, renale e tiroidea …) e strumentali (ecocolordoppler …) necessari affinché sia possibile attuare la terapia più adeguata:
- Terapia farmacologia (Flebotonici, Cumarinici, Farmaci che agiscono sulla matrice cellulare, Fibrinolitici…)
- Elastocompressione
- Drenaggio Linfatico Manuale
- Carbossiterapia (per l’azione terapeutica sul microcircolo e l’effetto antiedemigeno).
- Dietoterapia (dieta ricca di frutta e verdura, povera di sodio, con integrazione proteico-aminoacidica e abbondanza di acqua).
***Per un ulteriore approfondimento ti consiglio di leggere l’articolo sulle celluliti.
